Robot Emozionale in PS

La paura e l’ansia sono caratteristiche individuali che influenzano i comportamenti degli individui nell’arco di vita

ed ancor più sono variabili determinanti nelle situazioni di stress.

Particolarmente importante diviene nelle situazioni di emergenza soprattutto in età pediatrica. La paura e l’ansia che

il bambino manifesta in una situazione di sofferenza fisica influenzano il comportamento del piccolo riducendo la sua collaboratività nell’interazione con il pediatra, causando un incremento del tempo di cura e ritardando la diagnosi.  

In sintesi, lo stress emotivo che il bambino esperienza rende difficile la differenziazione tra danno primario e danno secondario.

Nonostante recentemente la tecnologia Adaptive Assistive Living (AAL) abbia sviluppato soluzioni innovative in grado di supportare la diagnosi, la cura e la riabilitazione dell’anziano attraverso tecniche di Intelligenza Artificiale (IA), non si è ancora valutato l’impatto della AAL pazienti in età pediatrica.    

D’altro canto, i robot sociali stanno iniziando a essere usati per l'assistenza sanitaria pediatrica. In questa impostazione, l’utilizzo di robot sociali e lo sviluppo di strategie efficaci per coinvolgere e mantenere tale coinvolgimento durante l'interazione è ancora un problema aperto poiché i bambini potrebbero essere in uno stato

di ansia.

Tale problematica pone una sfida tecnologica per lo sviluppo di algoritmi robusti che siano in grado da un lato di riconoscere in maniera automatica possibili stati emotivi dei piccoli pazienti, dall’altro di utilizzare tali informazioni

in modo da generare pattern di interazione che siano efficaci.

Mentre l’utilizzo di un sistema robotico in ambito pediatrico inizia ad essere testato, lo sviluppo di strategie

di interazione efficaci e la capacità di mantenere il coinvolgimento del bambino durante l'interazione, in questi casi,

è estremamente importante, ed è ancora un problema aperto poiché potrebbe produrre un effetto su stress e ansia,

e di conseguenza, sull’ impatto che l’esperienza stessa ha nello sviluppo del bambino.

La sperimentazione di tali fenomeni, inoltre, richiede la necessità di un approccio fortemente interdisciplinare,

la possibilità di ottenere misure oggettive di confronto dello stato del bambino che non si basino semplicemente su autovalutazione (attraverso, ad esempio, l’utilizzo di questionari somministrati ai genitori), e la possibilità

di sperimentazioni con durate temporali significative.

Lo scopo del progetto è stato di valutare l’impatto dell’impiego di robot umanoidi in età pediatrica nelle situazioni

di emergenza (codici bianco, verde e giallo) valutando se il robot NAO potesse supportare gli operatori sanitari durante il loro lavoro nei pronto soccorso pediatrici aiutando i bambini a far fronte a procedure mediche stressanti.

Grazie al suo sistema di algoritmi, NAO è riuscito ad affrontare i bisogni emotivi e a diminuire il livello di stress dei piccoli pazienti, adattando il proprio comportamento a quello dei bambini in modo da intervenire positivamente quando si accorgeva di segnali di allarme o di cambi di umore.

Questo è stato un risultato molto importante perché la gestione dell’ansia e del dolore durante le procedure mediche è un punto cruciale, soprattutto quando si parla dei più piccoli. In tali situazioni, infatti, lo stress emotivo può influenzare l'esito degli interventi di emergenza a causa della mancanza di cooperazione dei giovani pazienti con medici e infermieri, ritardando la diagnosi e prolungando le procedure mediche.

L’implementazione di tecnologie come quella di NAO porterà indubbi vantaggi soprattutto in circostanze in cui debbano essere evitati i contatti sociali, come è successo troppe volte durante la pandemia COVID-19.

I robot sociali potranno svolgere un ruolo importante nel migliorare le esperienze emotive non solo dei bambini ma anche delle loro famiglie.