Nell’ultimo decennio la ricerca scientifica ha indicato le sostanze nutraceutiche come potenziali coadiuvanti della terapia farmacologica per le patologie infiammatorie croniche.
È dimostrato che il consumo regolare di olio extra vergine di oliva, la principale fonte di grassi nella dieta mediterranea, ha un ruolo nella prevenzione e nel trattamento delle malattie infiammatorie immuno-mediate. Tra i componenti responsabili degli effetti benefici dell’olio i polifenoli hanno assunto una rilevanza sempre maggiore e la letteratura scientifica ha suggerito una somiglianza degli effetti antinfiammatori dell’oleocantale, un derivato dell’Oleuropeina (Ole), con quelli dell’ibuprofene.
L’Ole è un composto fenolico che viene estratto dalle olive verdi e dalle foglie di ulivo e nostri precedenti lavori hanno dimostrato le sue proprietà antiossidanti, autofagiche, antiglicanti ed antinfiammatorie (Santini et al., 2020; Santini et al., 2022). Anche se i molteplici effetti benefici dell’Ole sono noti da tempo, non vi è alcun dato su un possibile ruolo dell’Ole come inibitore selettivo dell’attività della COX-2.
Abbiamo condotto uno studio esplorativo di docking molecolare. I nostri dati preliminari indicano che l’Ole riesce ad accedere alla stessa tasca della COX-2 che lega l’ibuprofene, inoltre l’energia di legame tra la COX-2 e l’Ole è più negativa di circa 50 kjoule/mole rispetto a quella tra COX-2 ed ibuprofene, suggerendo che l’Ole potrebbe avere un assetto più favorevole al legame con la COX-2 rispetto al FANS.
Lo scopo di questo progetto è quello di valutare un possibile ruolo inibitorio selettivo dell’Ole nei confronti della COX-2 comparando la probabile attività inibitoria dell’Ole nei confronti delle due isoforme sia in un modello computazionale, sia in vitro utilizzando un modello cellulare di HepG2 steatosiche, già utilizzato in nostri studi precedenti e che over-esprime la COX-2.
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